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Incontro con l’autore, Professor Roberto Melchiorre.

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Il giorno 18 maggio, gli alunni delle classi terze hanno vissuto un’esperienza che ha emozionato e lasciato il segno, grazie all’incontro con lo scrittore, Prof. Roberto Melchiorre, autore del romanzo “Il ragazzo di Capaci”, letto e analizzato nel corso del corrente A.S.

Il Prof. Roberto Melchiorre risiede a Pescara, ha insegnato Materie letterarie nella scuola secondaria di primo e  secondo grado. Studioso di storia contemporanea e di didattica della storia, attualmente insegna Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Telematica “L. da Vinci”. Si occupa, da una ventina d’anni, di formazione degli insegnanti. Da alcuni anni si dedica alla letteratura per ragazzi e, in generale, all’editoria scolastica.

Nel suo romanzo, “Il ragazzo di Capaci”, ha utilizzato la narrativa, con tutto il suo potere seduttivo, come espediente per avvicinare i giovani lettori al tema della mafia, aggiungendo materiale per fare ordine, chiarezza e costruire una corretta conoscenza del fenomeno  mafioso.

Gli alunni hanno rivolto domande sugli ingredienti del romanzo, sul modo in cui li ha abbinati, sul tempo intercorso tra l’idea e la realizzazione, senza dimenticare i personaggi.

L’autore ha spiegato ai ragazzi il mestiere dello scrittore, il tempo e le energie investiti per la stesura  di un romanzo.

Ha raccontato di essere intervenuto più volte ad incontri, convegni ed iniziative su legalità e giustizia con ospiti magistrati, giornalisti ed esperti; di aver incontrato spesso il figlio di Antonio Montinaro, agente di scorta del giudice Giovanni Falcone, vittima dell’attentato di Capaci e di aver aver avuto l’opportunità di ascoltare i racconti della figlia del giudice Paolo Borsellino.

 Il Prof. Roberto Melchiorre ha dato una grande lezione di legalità invitando i ragazzi a riflettere sulla mafia, una mentalità da sradicare, che prolifera laddove c’è indifferenza e che occorre combattere anche nelle azioni quotidiane. Alla domanda di un alunno  che ha chiesto se è plausibile pensare che il male è dentro ognuno di  noi o è lecito sperare che il male non è ovunque e dove c’è si deve combattere, l’autore ha risposto che il male si deve fronteggiare, che necessita coraggio, impegno civile, vivere con lealtà e coerenza ponendosi domande e non accontentandosi mai dell’apparenza.

Ha risposto a domande specifiche sui giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che non ha definito “Eroi” ma “Servitori dello Stato, campioni dell’impegno civile, due uomini che facevano, ogni giorno, sempre e comunque, il loro dovere. E fare ogni giorno il proprio dovere, è il più grande dei loro insegnamenti”.

Emozionante è stato il momento in cui un alunno della classe 3 D ha eseguito il brano tratto dalla colonna sonora del film “C’era una volta in America”,come sottofondo ad un’intervista al giudice G. Falcone,  immaginata da due alunni della classe terza E; Il brano è stato  riproposto da tutti i ragazzi a conclusione dell’incontro. E’ stato anche eseguito il brano, colonna sonora del film “Il padrino” ed è stata cantata la canzone “Pensa” da due alunni della classe 3C.

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